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Restoration of mosaic pavement of the Sanctuary of Nostra Signora dell’Orto

Il progetto

La valutazione iniziale del restauro che andremo ad effettuare ci permette di apprezzare che nel Santuario è presente uno splendido pavimento in mosaico e seminato con decorazione a passatoia centrale arricchito da due rosoni.

Particolare è la decorazione centrale dell’altare dove è presente del corallo. Le caratteristiche cromatiche sono il Verde Polcevera, il Giallo oro della Val Policella, il Bianco Carrara, il Rosso Diaspro, il Verde Levanto, il Grigio Bardiglio.

Il mosaico è composto da tessere naturali (graniglie selezionate) non lavorate a martello con decorazioni che riproducono figure angeliche dai particolari molto curati e sottili.

La risalita di umidità, in concomitanza con la scarsa areazione del locale e la carente manutenzione, ha provocato nel tempo i primi distacchi delle tessere nonché delle graniglie innescando gradualmente un effetto domino che, col consueto calpestio, ha generato delle vere e proprie buche

Lo stato di conservazione risulta quindi pessimo ma la struttura della pavimentazione (consistenza della malta e spessore della graniglia) ci fa essere ottimisti sulle potenzialità del recupero.

Gli interventi effettuati negli anni hanno unicamente previsto il riempimento delle lacune con cemento pronta-presa (foto n. 1), mastici bi-componenti (foto n. 2) e cementi pozzolanici colorati con ossido di ferro .

Pur non restituendo alla pavimentazione la sua antica bellezza, questo genere di manutenzione ha comunque consentito che questa potesse esistere ancora.

Iniziamo con entusiasmo i lavori il 5 maggio 2010.
L’ intervento iniziale presuppone un’ approfondita pulizia manuale di tutta la superficie.

Successivamente si procede con la complessa operazione di rimozione mediante punzeruolo di tutte le integrazioni precedenti comprese le grandi porzioni con stuccature di mastice epossidico fra gli interstizi della graniglia.

L’operazione sappiamo si rivelerà molto delicata dal momento che, dovendo operare con scalpelli a mano, rischiamo di sollevare insieme al recente mastice anche tessere o graniglie originali (foto n.3).

Terminata la difficile fase della rimozione dei materiali aggiunti ripuliamo tutta la pavimentazione tramite un abbondante lavaggio con acqua e spazzola di saggina.
Possiamo adesso cominciare la ricostruzione delle parti rimosse.

Il restauro prevede l’inserimento di materiali originali recuperati da pavimentazioni appartenenti alla stessa epoca storica del Santuario (foto n. 4,5,6,7,8).

La lavorazione consiste in diversi momenti:
preparazione del sottofondo con il mattone macinato impastato con la calce e pressato molto bene;
stesura della malta molto fine a base di calce (letto di semina);
tracciatura del disegno;
ricostruzione con le graniglie.

Sul resto della superficie effettuiamo una stuccatura con malta a base di calce per sigillare tutti i fori.

A questo punto dobbiamo lasciar trascorrere il tempo necessario per l’asciugatura di tutta la pavimentazione (circa 2 mesi).

Successivamente levighiamo e trattiamo “a rifiuto” con olio di lino cotto che ci consente di saturare i pori, rendere impermeabile la malta ed esaltare i colori.

Come intervento finale raffiniamo tutta pavimentazione e trattiamo con olio di lino crudo.

Terminiamo con soddisfazione i lavori ad un anno di distanza dal nostro esordio nella primavera dello scorso anno.

Il processo

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